Oggi, 17 luglio, si celebra la “Giornata della Giustizia Penale Internazionale”, a ricordo di un momento fondamentale per la promozione della legalità, la tutela dei diritti umani e la punizione di crimini che minano la pacifica convivenza tra i popoli. Il 17 luglio 1998 fu adottato lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale [www.icc-cpi.int]: un evento che molti hanno paragonato, per importanza storica, all’approvazione della Carta delle Nazioni Unite.
Somalia, Ruanda, Bosnia, e oggi a
Non ci può essere pace senza riconoscimento delle gravi colpe e condanna dei criminali: in una parola, senza giustizia per le vittime. Se non si vuole che causino infezioni destabilizzanti, le ferite del passato devono essere curate. La consapevolezza e la punibilità delle atrocità commesse costituiscono il presupposto per il loro definitivo superamento. Per questo, la Corte Penale Internazionale è strumento di pace e di diplomazia preventiva. In molti casi il perseguimento della verità non ha solo reso giustizia alle vittime, ma ha a
La Corte ha negli anni aumentato la propria autorità e credibilità. Il numero dei Paesi che ne hanno ratifi
L’Italia ha promosso l’istituzione della Corte, ha immediatamente adottato la legge di ratifica dello Statuto di Roma, ma ha impiegato un decennio prima di adeguare l’ordinamento interno allo Statuto e mettersi in condizione di cooperare pienamente con la Corte. In tema di diritti umani non bisogna mai abbassare la guardia. Vorrei quindi cogliere l’occasione di questa ricorrenza per non farne solo una celebrazione, ma per rinnovare il sostegno delle istituzioni e della società italiane alla giustizia penale internazionale.
Con questo spirito, ho dato disposizioni perché la bandiera della Corte Penale Internazionale sia esposta oggi alla Farnesina, accanto a quelle dell’Italia e dell’Unione Europea.