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Missioni archeologiche

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sostiene Missioni archeologiche, antropologiche ed etnologiche italiane all’estero, che si estendono cronologicamente dalla preistoria all’epoca medioevale e geograficamente dal mondo greco-romano al Vicino, Medio ed Estremo Oriente, Africa e America latina. Tradizionalmente l’area con il maggiore numero di missioni italiane è quella del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Il sostegno alle Missioni viene garantito attraverso la pubblicazione di un bando annuale gestitito dall’Ufficio VI della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale (DGDP).

Possono presentare richiesta di sostegno enti aventi personalità giuridica di natura pubblica o privata. Le richieste vengono presentate dai direttori di missione (o da persone loro delegate ad accedere al portale Archeologia). Ogni direttore non può presentare più di 3 richieste.

I tipi di supporto del MAECI sono 2:

  • Finanziamento (contributo pari a non più del 70% del totale delle spese sostenute)
  • Riconoscimento istituzionale (R.I.)

Nel 2023 sono state sostenute 279 Missioni in 71 Paesi promosse da 42 Istituzioni pubbliche e da 24 centri di ricerca privati e che coprono tutti gli ambiti disciplinari, dalla paleoantropologia alla preistoria, dalle civiltà palaziali all’archeologia classica, medievale, bizantina e islamica.

Ricerca, formazione e trasferimento di know-how

Oltre a contribuire alla conoscenza e conservazione del Patrimonio storico e culturale dei Paesi partner, le Missioni, in collaborazione con i diversi attori delle comunità locali, agiscono sul tessuto socio-economico dei territori in cui operano. Attraverso il lavoro sul campo, le numerose opportunità di formazione e il trasferimento di know-how, i Paesi che ospitano le nostre Missioni si arricchiscono di personale altamente qualificato e beneficiano dell’expertise italiana nell’impiego delle nuove tecnologie e nelle tecniche più all’avanguardia per il restauro e la tutela del Patrimonio.

Tutela e salvaguardia del Patrimonio culturale e ambientale

Nonostante il perdurare di conflitti e situazioni di instabilità, l’Italia ha continuato a garantire il proprio sostegno a Paesi interessati da queste criticità. Spesso, nell’impossibilità di operare in loco, i nostri ricercatori hanno continuato il lavoro di documentazione, catalogazione, archiviazione, studio e diffusione dei risultati raggiunti, contribuendo anche alla lotta al traffico illecito di reperti archeologici.

Dal 2019, inoltre, è stata inserita nel bando la cosiddetta “clausola verde”, con l’obiettivo di incoraggiare la compensazione delle emissioni di anidride carbonica attraverso i crediti ottenuti con attività di forestazione e riforestazione. Molte Missioni hanno intrapreso da tempo diverse iniziative per rendere più sostenibile l’attività di scavo e ricerca, salvaguardare il territorio e sensibilizzare le comunità locali sulla protezione dell’ambiente.

Maggiori informazioni al seguente link: https://www.esteri.it/it/diplomazia-culturale-e-diplomazia-scientifica/cultura/archeologiapatrimonioculturale/

 

COOPERAZIONE IN ARCHEOLOGIA TRA ITALIA E THAILANDIA

Il MAECI sostiene in Thailandia il progetto ‘LOPBURI REGIONAL ARCHAEOLOGICAL PROJECT’ (LORAP) portato avanti dall’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente (ISMEO).

La missione archeologica dell’ISMEO, attualmente sotto il coordinamento dei Professori Fiorella Rispoli e Roberto Ciarla, è attiva dal 1988 ed è ad oggi la missione internazionale presente da più tempo in modo continuativo sul territorio thailandese. La missione indaga il ruolo svolto dalle comunità preistoriche e protostoriche della Valle dei fiumi Pasak-Lopburi nelle interrelazioni culturali, sociali ed economiche tra le comunità dell’Asia sud-orientale continentale, della Cina meridionale e del Subcontinente Indiano tra il III millennio a.C. e il I millennio d.C. È prevista la formazione di specialisti locali su restauro archeologico e musealizzazione dei reperti di scavo.