Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

Emergenza Corona Virus in Italia. Disposizioni per i viaggiatori

Il 9 marzo è stato emanato un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante misure urgenti per il contrasto e il contenimento del virus Covid-19 che estende a tutto il territorio nazionale le misure previste in precedenza per la Regione Lombardia e zone limitrofe.
Gli spostamenti all’interno territorio nazionale sono vietati salvo che per esigenze di lavoro, salute o situazioni di necessità (come per esempio recarsi ad assistere un familiare non auto-sufficiente o a fare la spesa).
Sono inoltre previste limitazioni all’esercizio di attività pubbliche (sportive, di ristorazione, di intrattenimento, ecc.) e ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Oltre alla chiusura delle scuole, è sospesa l’apertura dei musei, lo svolgimento di manifestazioni, eventi e spettacoli. E’ raccomandato di mantenere sempre la distanza di almeno un metro dalle altre persone (“distanziamento sociale”).

Tra le misure di maggiore rilievo per i connazionali residenti e per tutti coloro che hanno necessità di recarsi in Italia si segnala:
1) i connazionali residenti/domiciliati in Italia (come anche i cittadini stranieri), che si trovino all’estero, possono – ove i mezzi di trasporto siano operativi – farvi ingresso per rientrare al proprio domicilio, abitazione o residenza;
– allo stesso modo, i connazionali residenti/domiciliati all’estero (come anche i cittadini stranieri, inclusi i turisti), che si trovino in Italia, possono – ove i mezzi di trasporto siano operativi – partire per rientrare al proprio domicilio, abitazione o residenza;
2) e’ inoltre consentito l’ingresso e l’uscita per comprovate esigenze lavorative (tale previsione copre anche i lavoratori transfrontalieri);
3) sono invece assolutamente da evitare gli ingressi per motivi di turismo.
4) resta valido l’obbligo di comunicazione al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio, in capo a chi arriva in Italia da zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’OMS.